Pietro Leo
1887
1967
Sindaco di Cagliari
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Caricamento in corso…
Pietro Leo
INDICAZIONI
Le coordinate della tomba sono: Latitudine: 39.211129502273415, Longitudine: 9.125123517756265
INDICAZIONIGENITORI
FRATELLI E SORELLE
CONIUGI
FIGLI
Nella Seconda terrazza, in una lunga serie di loculi ottocenteschi eretta a delimitarne il margine orientale, tra i vari altri personaggi illustri, riposa il deputato Pietro Leo senior, che rappresentò il collegio di Iglesias tra il 1853 e il 1865. Schierato alla camera con la destra, votò per la cessione di Nizza e Savoia alla Francia e pronunciò vari discorsi contro il progetto di soppressione dell’Università di Sassari:
PIETRO LEO
DI PADRE ILLUSTRE NON MENO CHIARO FIGLIO
MAGISTRATO SUPREMO AMMINISTRO’ GIUSTIZIA CONSIGLIERE LA PROVINCIA
FU PRESI DE AGLI STUDI UNIVERSITARI LEGISLATORE PER IGLESIAS QUATTRO VOLTE
EBBE LAUDI E CAVALLERESCHI ONORI
MA PIU’ DESIDERABILE DI TUTTO
EBBE IL COMPIANTO DEI CONCITTADINI LO AFFETTO DELLA MOGLIE E DEI FIGLI
CHE QUI CON LACRIME MOLTE E DESIDERIO PERENNE LO HANNO POSTO
NACQUE IN CAGLIARI NEL 1802 MORIVA SESSANTACINQUENNE
L’epitaffio fu dettato dal patriota livornese Francesco Domenico Guerrazzi, esponente di spicco del movimento mazziniano, a suo tempo in prima linea nei moti risorgimentali della Toscana, e che dal 1862 al 1870 fu anch’egli deputato al parlamento italiano.
Il padre di Pietro Leo, cui allude l’iscrizione, fu il medico Pietro Antonio Leo, di Arbus, docente universitario che lasciò l’importante opera Di alcuni antichi pregiudizio sulla così della sarda intemperie, stampata a Cagliari nel 1801. L’illustre scienziato morì ancora molto giovane a Parigi, nel 1805, dove si era recato per approfondire i propri studi.
Nell’angolo nord-occidentale della stessa Seconda terrazza, quasi di fronte a quella dell’omonimo antenato, un monumento a terra custodisce il sepolcro di Pietro Leo iunior, anche lui uomo politico e di studi, nella migliore tradizione familiare.
Nato a Iglesias il 9 febbraio 1887, dopo la laurea in giurisprudenza intraprese la carriera amministrativa presso l’Università di Cagliari, della quale fu direttore amministrativo e segretario generale.
Fervente cattolico, dopo la caduta del fascismo si impegnò per l’organizzazione in città della Democrazia Cristiana, sotto il cui simbolo fu più volte consigliere e assessore comunale. Dapprima, su designazione del CLN, a fianco del primo sindaco di Cagliari liberata, Gavino Dessy Deliperi. Quindi, a partire dal 20 ottobre 1944, come assessore all’economato, assistenza e beneficienza, istituti di culto, nella giunta del sindaco Cesare Pintus, che affrontò le prime drammatiche emergenze della ricostruzione.
Entrato nuovamente in consiglio comunale, a seguito delle prime libere votazioni democratiche del marzo 1946, nel 1949 fu eletto sindaco della città, succedendo a Luigi Crespellani, e mantenne la carica fino al 1956.
In questo periodo Cagliari fu completamente sgombrata dalle macerie dei bombardamenti, rinnovata nei servizi, e cominciò quella sua inarrestabile espansione che la porterà a diventare un tutt’uno con gli antichi centri agricoli dell’hinterland (in particolare Elmas, Pirri, Monserrato, Selargius). Sotto l’amministrazione di Pietro Leo, nel 1954, fu anche fondato il borgo Sant’Elia, per i pescatori e gli sfollati. Tra le sue varie benemerenze, egli fu tra i fondatori dell’Associazione Amici del Libro, importantissimo punto di riferimento per la rinascita culturale di Cagliari nel dopoguerra, cui nel 1951 concesse come sede sociale i locali nel seminterrato del Palazzo civico, che furono sistemati su progetto dell’architetto Ubaldo Badas.
Morto a Cagliari il 17 dicembre 1967, Pietro Leo riposa con la moglie Chiara Porcu in un sepolcro rivestito di candido marmo, che ricorda le pagine di un libro aperto. Non si sa quanto casualmente o intenzionalmente, inoltre, il monumento sorge nello stesso punto in cui un secolo prima era stata scavata la tomba di Angelo Negretti, uno dei tanti patrioti italiani esuli dal Lombardo-Veneto a causa della repressione austriaca dopo la prima guerra d’indipendenza:
((cristogramma))
ANGELO NEGRETTI MANTOVANO
EMIGRATO
MORI’ NELLA CAPITALE DELLA SARDEGNA
IL 5 MAGGIO 1862
FU COMBATTENTE PER L ‘ITALICA LIBERTA’
ED I
COMPAGNI DI EMIGRAZIONE RESIDENTI
IN CAGLIARI LACRIMANDO
POSERO
Tale circostanza, infatti, ricorda una delle tante pubblicazioni dovute alla penna di Pietro Leo, che i libri amò appassionatamente e fu storico insigne: lo studio su Studenti profughi a Cagliari dopo il 1848-49, uscito nel 1956 sul “Nuovo Bollettino Bibliografico della Sardegna”.
La storia dell’Università di Cagliari e del contributo che il suo corpo docente e i suoi studenti dettero all’unità d’Italia costituì una delle principali direttive della sua ricerca, che annovera inoltre importanti studi sui monaci vittorini nella Sardegna medievale, su Leonardo Alagon, Sigismondo Arquer e, da buon cagliaritano, sul santuario di Bonaria e sul culto di Sant’Efisio.
Pietro Leo (1887-1967), Mayor of Cagliari
In the Second Terrace, in a long series of crypt tombs dating from the 19th century erected to mark off the eastern border, visitors will find, among other various famous persons, the Member of Parliament Pietro Leo senior, who represented the constituency of Iglesias between 1853 and 1865. In the House, he sat with exponents of the Right, he voted for the cession of Nice and Savoy to France and made a series of speeches against the project for the suppression of the University of Sassari:
PIETRO LEO
of illustrious father, the no less illustrious son
supreme magistrate he administered justice and was councillor of the province
he was dean of the university and legislator
for iglesias four times
he received praise and honours
but more desirable than all
he was mourned by his fellow citizens and with the affection of
his wife and sons
who with copious tears and everlasting desire
have placed this stone
born in cagliari in 1802 he died at sixty-five years of age
The epitaph was dictated by the Leghorn patriot Francesco Domenico Guerrazzi, a leading figure in Mazzini’s movement, at the time in the forefront of the Risorgimento in Tuscany, and who from 1862 to 1870 was also a member of the Lower House of the Italian Parliament.
The father of Pietro Leo, mentioned in the inscription makes, was the medical doctor Pietro Antonio Leo, of Arbus, a university professor, who produced an important work Di alcuni antichi pregiudizi sulla così detta sarda intemperie (a treatise on malaria in Sardinia) printed in Cagliari in 1801. This famous scientist died while still very young in Paris in 1805, where he had gone to complete his studies.
In the north-western corner of the Second Terrace, almost facing his ancestor of the same name, a monument hosts the remains of Pietro Leo junior, also a politician and a scholar, in the best family tradition.
Born at Iglesias on 9 February 1887, after taking a degree in jurisprudence he undertook a career in administration at the University of Cagliari, of which he was administrative director and general secretary.
A fervent Catholic, after the fall of Fascism he committed himself to the organisation of the Christian Democrat Party in the city, and it was under this symbol that he was elected several times as city councillor and department head. Firstly on designation of the National Liberation Committee, working by the side of the first Mayor of Cagliari after the fall of Fascism, Gavino Dessy Deliperi. Then, starting from 20 October 1944, as Head of the financial administration, welfare and religious buildings department in the city government led by Mayor Cesare Pintus, which had to manage the initial dramatic emergencies of the reconstruction.
Once again a member of the Municipal Council, following the first democratic elections of March 1946, in 1949 he was elected Mayor, succeeding Luigi Crespellani, and he held this position until 1956.
In this period Cagliari was completely freed from the ruins of the bombing raids and was improved as to services. This period also saw the start of the city’s expansion, which joined it with the neighbouring small farming towns (in particular Elmas, Pirri, Monserrato, and Selargius). Under the administration of Pietro Leo, 1954 also saw the creation of Borgo Sant’Elia, a planned neighbourhood for the fishermen and the persons displaced by the war. Among his various worthy works, he was one of the founders of the city’s Book Club (Associazione Amici del Libro), which played an important role in the cultural rebirth of Cagliari in the immediate post-war period. In 1951 he granted to the Book Club the use of premises in the basement of the City Hall, which were refurbished on a project by Architect Ubaldo Badas.
Pietro Leo died on 17 December 1967; he rests with his wife Chiara Porcu in a sepulchre clad in white marble, which suggests the pages of an open book. We do not know whether by chance or design, this monument rises in the same place which one century previously had housed the tomb of Angelo Negretti, one of the many Italian patriots exiled from Lombardy-Veneto by reason of the Austrian repression following the first War of Independence:
(Christogram)
ANGELO NEGRETTI from Mantua
expatriate
died in the capital of sardinia
on 5 May 1862
he fought for the liberty of italy
his
fellow expatriates living
in cagliari in tears
lay this stone
This event, indeed, brings to mind one of the many works by Pietro Leo, who was a passionate booklover and a notable historian: the study on Studenti profughi a Cagliari dopo il 1848-49, (Refugee Students in Cagliari after 1848-49) published in1956 in the “Nuovo Bollettino Bibliografico della Sardegna”.
The history of the University of Cagliari and the contribution which its teaching body and its students made to the unity of Italy were one of the main themes of his research, which also includes moreover important studies on the Victorine Monks in Medieval Sardinia, on Leonardo Alagon, Sigismondo Arquer and – befitting a citizen of Cagliari – on the Sanctuary of Bonaria and the cult of Sant’Efisio.
Pedru Leo (1887-1967), sindigu de Casteddu
In su Segundu terreprenu, in d-una longa filera de tumbinus de s’Ottuxentus, stetia pesada po ndi serrai s’oru facias a orienti, in mesu ’e tantis atrus personagius nodius discansat su deputau Pedru Leo su beciu, chi hat rapresentau su collegiu elettorali de Iglesias in is annus de su 1853 a su 1865. Arringherau in Parlamentu cun sa “destra”, hat votau po sa cunsinnia de Nizza e de sa Savoia a sa Francia e hat fattu varius discursus contras a s’intentzioni, chi nci fiada, de serrai s’Universidadi de Sassari:
PIETRO LEO
DI PADRE ILLUSTRE NON MENO CHIARO FIGLIO
MAGISTRATO SUPREMO AMMINISTRO’ GIUSTIZIA CONSIGLIERE LA PROVINCIA
FU PRESI DE AGLI STUDI UNIVERSITARI LEGISLATORE PER IGLESIAS QUATTRO VOLTE
EBBE LAUDI E CAVALLERESCHI ONORI
MA PIU’ DESIDERABILE DI TUTTO
EBBE IL COMPIANTO DEI CONCITTADINI LO AFFETTO DELLA MOGLIE E DEI FIGLI
CHE QUI CON LACRIME MOLTE E DESIDERIO PERENNE LO HANNO POSTO
NACQUE IN CAGLIARI NEL 1802 MORIVA SESSANTACINQUENNE
S’iscritzioni e’ stetia cumponnia de su patriotu livornesu Franciscu Dominigu Guerrazzi, esponenti de is prus famaus de su movimentu mazzinianu, a s’ora sua sempri in primu linia in is avalottus risorgimentalis de sa Toscana, e chi de su 1862 a su 1870 fiat stetiu issu puru deputau a su parlamentu italianu. Su babbu de Pedru Leo, alludiu de s’iscriztzioni, fiada su dottori Pedru Antoni Leo, de Arbus, professori in s’universidadi chi hat lassau s’importanti opera Di alcuni antichi pregiudizi sulla così detta sarda intemperie, imprentada in Casteddu s’annu 1801. S’illustri scientziau e’ mortu ancora giovuneddu a Parigi, aundi fiada andau po amelliorai is istudius cosa sua.
In sa contonada nord-ocidentali de su propriu Segundu terreprenu, aditzu aditzu in faci a cussa de s’omonimu antepassau, unu monumentu a terra custodit su sepulcru de Pedru Leo su giovunu, issu puru omini politicu e de studius, in sa mellus traditzioni de famillia.
Nasciu a Iglesias su 9 de freargiu de su 1887, apusti de sa laurea in giurisprudentzia hadi intraprendiu sa carrera aministrativa in s’Universidadi de Casteddu, anca e’ stetiu diretori aministrativu e segretariu generali.
Ferventi catolicu, apusti de s’arrutroxa de su fascismu s’e’ donau de fai po ponni in assetiu a sa Democratzia Cristiana cittadina, e asutta ’e su sinnu cosa sua e’ stetiu medas bortas cunsilleri e assessori comunali. A primu, nominau de su CLN, a costa de su primu sindigu de Casteddu liberada, Baingiu Dessy Deliperi; e a pustis, a partiri de su 20 ’e su mes’e ladamini de su 1944, in calidadi de assessori a s’economau, assistentzia e beneficentzia, istitutus de religioni, in sa giunta de su sindigu Cesari Pintus, che hiat depiu afrontai is primus orrorosus abisongius de sa ricostrutzioni.
Intrau torra in su cunsillu comunali, apusti de is primus liberas eletzionis democraticas de su mesi de martzu de su 1946, in su 1949 e’ stetiu eligiu sindigu de sa cittadi, donendi su cambiu a Luisu Crespellani, e hat manteniu s’incarrigu finas a su 1956.
In custu tempus Casteddu est stetia totu lixerada de is aremus de is bombardamentus, torràda a nou in is servitzius, e hat cumintzau cussa fitiana espansioni cosa sua chi dd’hat fatta lompi a si fai tott’una cosa cun is biddas agricolas a s’ingiriu (balit a nai, Su Masu, Pirri, Pauli, Ceraxus). Asutta de s’aministratzioni de Pedru Leo, in su 1954, e’ fintzas stetiu fundau su brugu de Sant’Elia, po is piscadoris e is chi fianta atturaus chene domu. In mesu ’e is atrus meritus cosa sua, e’ stetiu unu de is fundadoris de s’Assotziu Amigus de su Libru, puntu de riferimentu de is prus importantis po sa rinascita culturali de Casteddu apusti de sa guerra, cuntzedendiddi po sedi sotziali is grandus aposentus in is bascius de su Palatziu civicu, chi funti stetius assentaus segundu su progettu de Ubaldu Badas.
Mortu a Casteddu su 17 ’e mes’e idas de su 1967, Pedru Leo discansat cun sa mulleri Crara Porcu in d-unu sepulcru afforrau de marmuris biancus, chi s’assimbillada a is paginas de unu libru obertu. No si scidi cantu in manera casuali o circada, a s’imprusu, su monumentu s’agàttada in su propriu logu aundi, cent’annus ananti, fiat stetia scavada sa fossa de Angiulu Negretti, unu de is tantis patriotus italianus sbandius de su Lombardo-Venetu a motivu de sa vangantzia austriaca arribàda apusti de sa primu guerra de indipendentzia:
((cristogramma))
ANGELO NEGRETTI MANTOVANO
EMIGRATO
MORI’ NELLA CAPITALE DELLA SARDEGNA
IL 5 MAGGIO 1862
FU COMBATTENTE PER L ‘ITALICA LIBERTA’
ED I
COMPAGNI DI EMIGRAZIONE RESIDENTI
IN CAGLIARI LACRIMANDO
POSERO
Tali circustantzia, infatis, faidi torrai a menti una de is medas publicatzionis depias a sa pinna de Pedru Leo, chi is librus hiat amau in manera apassionada i esti stetiu issu etotu unu storicu nomenau: su studiu apitzus de Studenti profughi a Cagliari dopo il 1848-49, bessiu in su 1956 in su “Nuovo Bollettino Bibliografico della Sardegna”.
Sa storia de s’universidadi de Casteddu e de su cuntributu chi is professoris e is istudiantis cosa sua hanti portau a s’unidadi de s’Italia e’ stetia una de is cosas chi dd’hanti interessau de prusu, impari a su studiu apitzus de is paras Vittorinus in sa Sardigna medievali, de Leonardu Alagon, de Sigismundu Arquer e, de bonu casteddaiu, de su santuariu de Bonaria e de su cultu po Sant’Efis.