Piero Schiavazzi
1875
1949
Tenore
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Caricamento in corso…
Piero Schiavazzi
INDICAZIONI
Le coordinate della tomba sono: Latitudine: 39.20947265509898, Longitudine: 9.126305030827325
INDICAZIONIGENITORI
FRATELLI E SORELLE
CONIUGI
FIGLI
In cima al colle di Bonaria, all’inizio di quello che viene comunemente chiamato Largo Fra Nicola da Gesturi, nel colombario che perimetra il cimitero sul lato orientale riposa il celebre tenore Piero Schiavazzi:
PIERO SCHIAVAZZI
((CROCIFISSO)) 1875 ((FOTOCERAMICA))
1949
((CORONA DI QUERCIA))
IL FIGLIO PIERO E IL NIPOTE PIERO
La lapide, di recente fattura, è stata rinnovata nel 1995 a cura del nipote, anche lui Piero Schiavazzi come il padre, recuperando almeno in parte gli ornamenti bronzei di quella originaria.
Fu tale il successo internazionale di cui Piero Schiavazzi godette, specie nei primi due decenni del Novecento, che se ne volle fare specifica menzione perfino sull’epitaffio del padre, collocato nella galleria di collegamento tra Vecchio camposanto e Campo San Bardilio:
((cristogramma tra rami d’alloro))
ALLA VENERATA MEMORIA
DI
CARLO SCHIAVAZZI
D’ANNI 67
† IL 10 MAGGIO 1900
RAPITO ALL’ AFFETTO DEI SUOI CARI
ED ALLA GLORIA DEL FIGLIO PIERO
L’elegante epigrafe Liberty fu incisa dallo scultore cagliaritano Enrico Geruggi, che vi appose la propria firma.
Nato a Cagliari il 14 marzo 1875, da una famiglia di modeste condizioni economiche, Piero Schiavazzi cominciò a lavorare fin da bambino come manovale edile. Un giorno, mentre imbiancava una parete accompagnandosi con il canto, per caso fu sentito dall’avvocato Giovanni Battista Dessì, raffinato melomane, che intuendone il talento lo mise in condizione di poter frequentare la scuola municipale di musica.
Fu quindi l’allora sindaco di Cagliari, Ottone Bacaredda, a rivolgersi al compositore e direttore d’orchestra Pietro Mascagni, segnalando le straordinarie doti tenorili del giovane cui offrì una borsa di studio per il prestigioso liceo musicale di Pesaro.
Schiavazzi, per urgenza di guadagno, non riuscì a completare gli studi. Nel 1899, nel saggio di fine anno scolastico, interpretò con grande bravura la parte principale dell’opera di Mascagni Silvano, per poi esordire subito dopo, nel teatro di San Giovanni in Persiceto, con la Bohéme di Puccini.
Nel 1900, al Comunale di Ferrara, cantò per la prima volta Iris, altra opera di Mascagni che diventerà uno dei suoi cavalli di battaglia. Il maestro livornese lo predilesse fino ad affidargli la prima esecuzione italiana di Amica, al Costanzi di Roma, il 16 marzo 1905.
Il 4 dicembre 1909, al Comunale di Bologna, fu ugualmente sua la prima di Rosellina dei Vergoni (La Sina d’Vargöun), di Francesco Balilla Pratella.
Nel suo repertorio, con predilezione per il melodramma verista, sono da ricordare anche Conchita, Resurrezione, Pagliacci, Tosca, Manon Lescaut, Fedora, Zazà, insieme alle altre opere di Mascagni Amico Fritz, Cavalleria rusticana e Maschere.
Il tenore fu ininterrottamente scritturato, durante l’intero quindicennio iniziale del Novecento, non solo presso le principali piazze italiane ma soprattutto all’estero: dagli Stati Uniti alla Russia, dall’Ungheria al Portogallo e all’Inghilterra, dalla Svizzera all’Egitto e all’America latina, riscuotendo ovunque unanimi consensi di pubblico e di critica.
La carriera di Schiavazzi fu intensa quanto relativamente breve, perché la sua voce, sfruttata senza risparmio, cominciò a indebolirsi già nel 1911. Nel 1924, dopo la recita di Fedora al Teatro Massimo di Palermo, abbandonò definitivamente i palcoscenici per il cinema, nel quale interpretò vari ruoli di successo.
Morì a Roma il 25 maggio 1949, all’età di 74 anni, e per suo desiderio è stato sepolto nella città natale. Il 10 ottobre di quello stesso anno, nella piccola chiesa di San Francesco da Paola, in via Roma, i suoi concittadini gli tributarono onoranze funebri “veramente imponenti”.
L’ammirazione e la riconoscenza di Cagliari nei confronti di Piero Schiavazzi non sono mai venute meno, e a lui nel 1980 è stata dedicata la strada principale del nuovo borgo Sant’Elia.
Piero Schiavazzi (1875-1949), Tenor
On the summit of the hill of Bonaria, at the beginning of the area known as Largo Fra Nicola da Gesturi, in the grave wall (Columbarium) which marks the cemetery to the east rests the famous tenor Piero Schiavazzi:
PIERO SCHIAVAZZI
((crucifix)) 1875 ((ceramic photo))
1949
((wreath of oak leaves))
his son Piero and his grandson Piero
This tombstone, recently made, was renewed in 1995, by the grandson also named Piero Schiavazzi, like his father, and includes part of the bronze ornaments of the original.
Piero Schiavazzi the elder achieved international success in the first two decades of the Novecento, that they wished to make specific mention of this fact even in the father’s epitaph, set in the gallery linking the Vecchio Camposanto and Campo San Bardilio:
((Christogram between laurel branches))
to the venerated memory
of
CARLO SCHIAVAZZI
67 years of age
† 10 may 1900
taken from the affection of his loved ones
and from the glory of his son Piero
The elegant Art Nouveau epigraph was engraved by the Cagliari sculptor Enrico Geruggi, who added his signature.
Born in Cagliari on 14 March 1875, of a relatively poor family, Piero Schiavazzi began to work as a child as a building labourer. One day, while whitewashing a wall and singing as he worked, purely by chance he was heard by Lawyer Giovanni Battista Dessì, a refined opera lover, who recognising his great talent made it possible for him to attend the municipal school of music.
It was the then mayor of Cagliari, Ottone Bacaredda, who contacted the orchestra conductor Pietro Mascagni, bringing to his attention the extraordinary tenor skills of the young man, to whom he offered a bursary to attend the prestigious Musical School of Pesaro.
Schiavazzi, having urgent need to earn some money, was unable to complete his studies. In 1899, during the show marking the end of the school year, he interpreted with great skill the main role in Mascagni’s opera Silvano, and then appeared immediately after in the theatre San Giovanni in Persiceto, in Puccini’s Bohéme.
In 1900, at the Municipal Theatre of Ferrara, he sang for the first time Iris, another opera by Mascagni which was to become one of his main roles. The Maestro from Livorno was so impressed by him that he chose him for the first performance in Italy of Amica, at the Costanzi in Rome on 16 March 1905.
On 4 December 1909, at the Comunale in Bologna, once again he figured in the first performance of Rosellina dei Vergoni (La Sina d’Vargöun), by Francesco Balilla Pratella.
In his repertory, which shows a predilection for Verist melodrama, we must also mention Conchita, Resurrezione, Pagliacci, Tosca, Manon Lescaut, Fedora, Zazà, together with other works by Mascagni, Amico Fritz, Cavalleria rusticana and Maschere.
The tenor was uninterruptedly engaged, in the first 15 years of the 20th century, not only in the main theatres of Italy but above all abroad: from the United States to Russia, from Hungary to Portugal and the United Kingdom, from Switzerland to Egypt and Latin America, everywhere receiving the unstinted praise of public and critics alike.
Schiavazzi’s career was intense but relatively short, because his voice, exploited without rest, began to weaken as early as 1911. In 1924, after appearing in Fedora at the Theatre Massimo of Palermo, he finally abandoned the stage for the cinema, in which he interpreted various successful roles.
He died in Rome on 25 May 1949, at the age of 74, and by his own wish was buried in his native city. On 10 October of the same year, in the small church of San Francesco da Paola, in Via Roma, his fellow citizens ensured that he had a ‘truly imposing’ funeral.
The admiration and recognition which Cagliari gave to Piero Schiavazzi never lessened and indeed in 1980 the main street of the new quarter of Sant’Elia was dedicated to him.
Pieru Schiavazzi (1875-1949), tenori
Apitzus de su monti de Bonaria, a s’incumintzu de su chi ddi nanta Largu fra Nicola de Gesturi, in su columbariu chi ingìriada su campusantu facias a orienti discansat su tenori nodiu Pieru Schiavazzi:
PIERO SCHIAVAZZI
1875 – 1949
((corona de ilixi))
IL FIGLIO PIERO E IL NIPOTE PIERO
Sa tumba, ca fiat mali pigada, est stetia torrada a nou in su 1995 a cura de su nebodi, issu puru Pieru Schiavazzi cumenti a su babbu, salvendi su chi si podiat de is ornamentus de brunzu de s’originaria.
Est stetia tanti sa gloria internatzionali chi Pieru Schiavazzi hat gosau, mascamenti in is primus bint’annus de su Noixentus, chi si nd’est bofia fai speciali mentzioni fintzas in s’allosa de su babbu, collocada in sa galleria de collegamentu intra su Campusantu beciu e su Campu de Santu Bardili:
ALLA VENERATA MEMORIA
DI
CARLO SCHIAVAZZI
D’ANNI 67
† IL 10 MAGGIO 1900
RAPITO ALL’ AFFETTO DEI SUOI CARI
ED ALLA GLORIA DEL FIGLIO PIERO
S’eleganti iscritzioni Liberty est stetia atacheddada de su scultori casteddaiu Enricu Geruggi, chi ddoi hat postu sa propria firma.
Nasciu a Casteddu su 14 de martzu de su 1875, de una famillia modesta, Pieru Schiavazzi hat cumintzau a traballai giai de pipiu cumenti manorba in s’edilitzia. Una diri, in su mentris chi fiada imbrachinendi unu muru acumpangendisi’ cantendi, po sorti est stetiu intendiu de s’abogau Giuanni Battista Dessì, rafinau melomani, chi luegus nd’hat cumprendiu su talentu e dd’hat postu in cunditzioni de podi frequentai sa scola municipali de musica.
Daboi est stetiu su sindigu de Casteddu de cussus tempus, Ottoni Bacaredda, a chistionai a su composidori e diretori de orchestra Pedru Mascagni, sinnialendiddi is istraordinarias calidadis tenorilis de su giovunu, chi hat fintzas dotau de una bursa de studiu po s’importanti liceu musicali de Pesaru.
Schiavazzi, chi teniat s’apretu de podi guadangiai, no esti arrennesciu a cumpriri is istudius. In su 1899, in su sagiu de fini annu scolasticu, hat interpretau cun grandu balentia sa parti principali de s’opera de Mascagni Silvano, e apusti de pagu tempus hat fattu illuegus s’esordiu cosa sua, in su teatru de San Giovanni in Persiceto, cun sa Bohéme de Pucini.
In su 1900, a su comunali de Ferrara, hat cantau po sa prima borta Iris, atra opera de Mascagni chi hat a diventai unu de is cuaddus de batallia cosa sua. Su maistru livornesu teniat tanti stima de issu de lompi a dd’afidai sa primu esecutzioni italiana de Amica, a su teatru Costanzi de Roma, su 16 de martzu de su 1905.
Su 4 ’e su mes’e idas de su 1909, a su comunali de Bologna, est stetia a su propriu sa sua sa “prima” de Rosellina dei Vergoni (La Sina d’Vargöun), de Franciscu Balilla Pratella.
In su repertoriu suu, cun preferentzia po su melodramma verista, funti de arregordai fintzas Conchita, Resurrezione, Pagliaci, Tosca, Manon Lescaut, Fedora, Zaza, imparis cun is atras operas de su Mascagni Amico Fritz, Cavalleria rusticana e Maschere.
Su tenori est stetiu fitianamenti scritturau, in totus is primus quindixi annus de su Noixentus, non solu in is principalis pratzas italianas ma mascamenti a s’esteru: de is Istadus Unius a sa Russia, de s’Ungheria a su Portugallu e a s’Inghilterra, de sa Svizzera a s’Egitu e a s’America latina, ottenendi in donnia logu unu cuncordi appretziamentu de publicu e de critica.
Sa carrera de Schiavazzi est stetia tanti afatigada cantu, si podit nai, crutza, ca sa boxi sua, sfruttàda chene arrespramiu, hat cumintzau a s’arrematai giai in su 1911. In su 1924, apusti de sa recita de Fedora a su Teatru Massimu de Palermu, su cantanti hat sbendonau definitivamenti is palcoscenicus po si donai a su cinema, aundi hat interpretau varius arrolus de sussessu.
Pieru Schiavazzi est mortu a Roma su 25 de maiu de su 1949, a s’edadi de 74 annus, e cumenti hiat domandau est stetiu sepultau in sa cittadi de nascida. Su 10 de su mes’e ladamini de su propriu annu, in sa cresiedda de Santu Franciscu de Paola, in sa via Roma, is paesanus suus dd’hanti tributau onorantzias funebris “diaderus imponentis”.
S’amiratzioni e s’arreconnoscentzia de Casteddu in is cunfruntus de Pieru Schiavazi non funti mai sminguadas, tanti chi, in su 1980, dd’esti stetiu dedicau su caminu principali de su nou brugu Sant’Elia.